LA COMUNITA' EBRAICA FERRARESE

La memoria della Comunità Ebraica a Ferrara

La città di Ferrara ospita un’importante Comunità Ebraica già a partire dalla fine del Quattrocento. Questo è possibile grazie alla politica degli Estensi che offre loro protezione e accoglienza, mettendo a disposizione la Corte come rifugio per i fuggitivi del popolo ebraico.

Questa situazione ha vita abbastanza breve, poiché a causa della Devoluzione di Ferrara allo Stato Pontificio nel 1597, tutto cambia.

Nel 1624 inizia la costruzione del noto “GHETTO EBRAICO” nel quartiere medioevale di Ferrara.

In questa data sono circa 1500 gli ebrei che abitano in città, e che si vedono costretti a rispettare il coprifuoco dal tramonto all’alba, fino al 1861, anno della proclamazione dell’Unità d’Italia.

Inizia così un periodo di libertà per la comunità ebraica ferrarese, che si vede però stroncato dopo neanche un secolo: nel 1938 hanno inizio le terribili persecuzioni a seguito dell’istituzione delle leggi razziali, con successivo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.

Negli anni della guerra la maggior parte dei beni della comunità ebraica vengono distrutti e sequestrati dai fascisti, ed il ghetto viene rimesso tristemente in funzione: circa 200 ebrei vengono esiliati nuovamente. L’ubicazione del Ghetto Ebraico è esattamente tra Via Mazzini, Via Scienze, Via Vittoria, Via Contrari e Via Vignatagliata, ed è proprio tra queste vie che visse la Comunità Ebraica esiliata fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

In Via Vignatagliata si trovano due lapidi in memoria del Filosofo Isacco Lampronti, nonché Rabbino e Medico che visse nel Ghetto Ebraico e divenne famoso per aver scritto una grandiosa enciclopedia talmudica.

Inoltre, al Civico 79 è ubicato l’edificio medievale che ospitava la Scuola Ebraica, la quale nasce come asilo e scuola elementare, ma che dopo l’emanazione delle leggi razziali nel 1938 si apre a tutti gli studenti e professori ferraresi di origine ebraica.

LE SINAGOGHE A FERRARA

Al giorno d’oggi rimangono solo tre sinagoghe delle molteplici che si concentravano nel Ghetto Ebraico al civico 95 di via Mazzini. L’edificio che le ospita fu acquistato da un ricco banchiere romano nel 1485, Ser Samuel Melli, che decise di donarlo alla comunità ebraica del tempo. Il palazzo è tuttora il centro di aggregazione della piccola e attiva comunità ebraica locale. All’interno sono ancora visitabili e in funzione l’ex Tempio Tedesco, utilizzato per le cerimonie, e l'ex Sinagoga di rito italiana che oggi offre il suo ampio salone per le celebrazioni comunitarie e per alcune conferenze. All’epoca, tre sinagoghe di diversa natura nello stesso immobile rendevano possibile, ad una comunità così nutrita, il compimento di riti differenti a seconda della provenienza delle famiglie.

Entrando dal portone delle sinagoghe, si notano subito due lapidi in marmo, che hanno lo scopo di commemorare gli oltre cento deportati e gli orrori delle persecuzioni razziali risalenti alla Seconda Guerra Mondiale, che tutt’oggi fanno rabbrividire.

MEIS - MUSEO NAZIONALE DELL'EBRAISMO ITALIANO E DELLA SHOAH

A Ferrara è anche presente il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS), inaugurato nel 2017, e situato nei pressi del Centro Storico, il quale offre ai visitatori un percorso interattivo dedicato alla storia ebraica in Italia diviso tra storia antica e storia recente, con una particolare attenzione al racconto sulla tragedia della Shoah.

Il Museo è stato realizzato all’interno dello stesso complesso che ospitava le ex carceri cittadine, sede di prigionia di antifascisti ed ebrei durante la guerra. Si tratta di una scelta, questa, per niente a caso, al contrario studiata ad hoc per rendere il museo non solo un luogo di narrazione, ma anche un simbolo emblematico e d’impatto, portatore di un messaggio di sfida e trasformazione della sofferenza vissuta all’epoca. In questo modo un luogo di segregazione ed esclusione diventa un luogo di unione ed inclusività.

IL CIMITERO EBRAICO

Il Cimitero Ebraico di Ferrara è il più antico dell’Emilia-Romagna, ubicato all’interno delle mura cittadine, circondato dal verde, di dimensioni notevoli, sembra espandersi senza trovare mai un confine, si trova in fondo a Via delle Vigne.

Il Cimitero, allora denominato Orto degli Ebrei, viene acquistato dalla Comunità Ebraica tra il XVI e il XVII secolo, ma a partire dal 1598, anno della Devoluzione degli Estensi, Ferrara non è più per gli Ebrei un luogo di tranquillità e serenità, e le nuove regole imposte dallo Stato Pontificio proibiscono lo svolgimento di funerali ebraici pubblici.

Il cimitero è stato ampliato molteplici volte nel corso dei secoli successivi, fino ad arrivare all’ultimo intervento nel 1911, in cui è stato costruito il monumentale ingresso in granito progettato dall’architetto Ciro Contini.

All’interno del Cimitero Ebraico di Ferrara si trova sepolto anche il famoso scrittore e professore ferrarese Giorgio Bassani, a cui fanno visita tanto gli appassionati di letteratura, quanto le scolaresche, per rendergli omaggio e ammirare il monumento funebre a lui dedicato, realizzato nel 2003 dallo scultore Arnaldo Pomodoro e dall’architetto Piero Sartogo.

Passeggiare nelle vie del Centro Storico, dove un tempo passeggiava e abitava la comunità ebraica, è magico, quasi surreale. Venite a trovarci, per non perdervi quest’emozione.

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27 gennaio 2023
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